Gelsomino notturno

 
 
 
E s’aprono i fiori notturni, 
nell’ora che penso a’ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari. 
Da un pezzo si tacquero i gridi: 
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse. 
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra 
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento . . .
È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova. 
 
Giovanni Pascoli
 
 
 
Questa è una poesia che conosco bene. Pascoli era vuoto di amore, come una sacca svuotata. Dato che non sapeva amare, ma nessuno può non amare (Amor ch’a nullo amato amar perdona), perciò il suo amore era perverso, rovesciato sulle sorelle. Amore morboso. Sembra un ossimoro, eppure è così. Questa poesia la conosco: guardare un matrimonio, un amore, da lontano, con la compagnia delle farfalle notturne, del buio, dell’invidia…
La conosco, questa poesia….
 
 
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18 risposte a Gelsomino notturno

  1. MAFALDA ha detto:

    QUI MI SEMBRI UN POCHINO TRISTE…………..CIAO MAFFY

  2. Zrcadlo ha detto:

    Infatti un pochino triste sono…

  3. MAFALDA ha detto:

    CIAO GIOVANE VEDI CHE OLTRE ALL’ODORE SI VEDE ANCHE DA UNO COME SCRIVE SE LE COSE NON VANNO………………..TI ABBRACCIO E VIA LA TRISTEZZA………..è SPRECO DI TEMPO ESSERE TRISTI…………..DAI CHE LA VITA TUTTO SOMMATO è BELLA DIFFICILE MA BELLA……………………..CIAO MAFFY

  4. DRAGUS ha detto:

    ….quindi se la conosci….la eviti!Su!!!!! smile per favore!

  5. Teresa ha detto:

    La poetica pascoliana è caratterizzata dal senso di smarrimento e da un angoscioso interrogarsi riguardo alla vita ed al mondo che ci circonda….ma tu lascia perdere Pascoli e sorrdi alla vita che è bellissima.Un abbraccione.

  6. Zrcadlo ha detto:

    Qui Pascoli, però, se permetti… è quasi morboso… le luci che salgono verso la camera da letto… le farfalle notturne che entrano nei fiori e li gualciscono… qualcosa di molle che cova nelle corolle dei fiori… è tutto sessuale! Io in questa poesia ci vedo del voyeurismo…

  7. Teresa ha detto:

    In questo componimento si evidenzia l’angoscioso tremore del Pascoli di fronte al mistero dell’amore. La tematica dell’amore richiama quella dell’irrisolta e drammatica condizione dell’uomo su cui incombe, anche nei momenti che dovrebbero essere di relativa felicità, un senso di smarrimento di fronte ad una natura indecifrabile che nasconde segreti ed oscure presenze (nell’ ora che penso ai miei cari… le farfalle crepuscolari… dormono i nidi sotto le ciglia… nasce l’erba sopra le fosse..).Ne deriva un’atmosfera di trepidazione e di angoscia, che tuttavia è in qualche misura attenuata dalla percezione della casa come luogo di protettiva rigenerazione della vita e del nido come possibilità di ritorno alle origini della vita e di rifugio dalle angosce del mondo. La vita e la morte assieme sono infatti avvolte da un mistero, che solo il poeta, tornando alle origini di fanciullo che rimpicciolisce le cose grandi ed ingrandisce le piccole, può intuire anche se resta irrimediabilmente escluso da qualsiasi possibile felicità (un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle).

  8. Zrcadlo ha detto:

    Cara Teresa, trovo che il tuo commento sia magnifico! Hai perfettamente inquadrato Pascoli e la sua poesia… anche se, secondo me (per carità, opinione personalissima), c’è anche una certa parte di morbosità…I petali un po’ gualciti… sono secondo me un chiarissimo riferimento sessuale… e in tono voyeuristico! E’ la donna dopo la notte d’amore… anzi, la notte di sesso! Dentro cova qualcosa… una felicità nuova… può essere il magico mistero della vita che inizia, ma può essere anche il languore dell’appagamento sessuale (che Pascoli, con i suoi complessi sessuali, non riusciva a provare…).In fondo, e questo ormai è ampiamente dimostrato, Pascoli aveva un rapporto malato con la sessualità… nutriva un amore proibito, ampiamente ricambiato, per sua sorella… ho letto un libro interessantissimo in merito che si chiama proprio I SEGRETI DI CASA PASCOLI… fa scoprire aspetti incredibili del suo carattere…Tu che ne pensi?Ti voglio tanto bene

  9. Raffaella ha detto:

    Non c’è cosa più squalida di un uomo ( o donna che sia ) che non sapia amare…una persona vuota d’amore è una persona inutile!Un abbraccio dolce creatura!

  10. Zrcadlo ha detto:

    Pascoli era un grandissimo poeta… e un poeta in qualche modo ama sempre… ma ciò non toglie che avesse anche una visione morbosa dell’amore…Un abbraccio a te, Raffi!

  11. Raffaella ha detto:

    L’amore deve essere limpido e sereno…un amore morboso non è amore…è schiavitù!

  12. Zrcadlo ha detto:

    Hai proprio ragione… eppure Pascoli fu poeta! Portava dentro di sè il demone della morbosità… ma seppe comunque essere un grandissimo poeta…Un bacione, Raffi!

  13. Raffaella ha detto:

    Molti dei grandi della storia vissero un dramma interiore…e fu questo a fare di loro quel che sono diventati!!!Te l’ho detto che adoro la laurea in letteratura italiana!!!

  14. la carla fracci della ha detto:

    malato o non malato, morboso o non morboso, a me Pascoli è sempre piaciuto e dal momento che non sapevo tutte queste notizie sulla sua sfera intima, riesco a comprendere meglio le sue poesie facendo due + due!Zrcadlo, ma sei ancora triste? e sorridi dai che oggi c’è il soleeeeeeeeeeeee!!!!

  15. Carmen ha detto:

    Il tuo giudizio è duro caro amico, ma nulla toglie all’immenso valore qualitativo delle parole di questa poesia di Pascoli.In fondo era un fanciullino.. e dopo la morte del padre… si è attaccato alle sorelle!Morbosamente si.. ma comunque esse hanno ispirato liriche stupende che lo hanno consegnato ai giorni nostri come un grande della Poesia italiana.Buona giornata carissimo, ti abbraccioCarmen

  16. Zrcadlo ha detto:

    Pascoli aveva incubi nel suo cuore, ma fu un grandissimo poeta… No, Carla, non sono triste. Oggi sono contento! Anche se piove…

  17. Patrizia ha detto:

    Chi diventa artista in tutti i rami,che sia nella pittura,nella scultura,nella poesia,nella musica ecc…imprime nei suoi capolavori più note del suo vissutoNote autobiografiche..Di solito sono,nel periodo in cui vivono.degli incompresi perchè tormentati dal mal di vivere..ed è appunto tramite la loro sofferenza che riescono a sublimarla e a trasformarla in opere immortali.

  18. Zrcadlo ha detto:

    Proprio vero!

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